Cavoli
LE PROPRIETÀ BENEFICHE DEI CAVOLI

L'alto quantitativo di minerali però presenta anche qualche controindicazione, di cui la più nota è il tipico odore che si sprigiona durante la cottura, e che è dovuto allo zolfo. Fortunatamente esistono svariati rimedi per neutralizzare quest'inconveniente, come l'aggiunta di limone o aceto in cottura; in realtà il metodo migliore è cuocere i cavoli nel minor tempo necessario, e con le varietà con cui è possibile, consumarli direttamente crudi, poiché una cottura prolungata deteriora le vitamine che queste piante contengono, soprattutto la C. La presenza di vitamina C in questi ortaggi è tale che ai tempi in cui lo scorbuto era una malattia molto diffusa, ad esempio tra i marinai dei primi viaggi intercontinentali, i cavoli svolgevano un'azione preventiva al pari degli agrumi.
La diffusione e la varietà di queste piante è testimoniata anche dal fatto che sono forse i vegetali più presenti nel linguaggio colloquiale quotidiano, nelle espressioni idiomatiche, nei proverbi. In linea di massima sono ortaggi invernali, con qualche eccezione, e per la maggior parte dei cavoli, così come dei broccoli, vale la regola di aspettare la prima gelata, dopo la quale ci saranno gli esemplari migliori. Comunque ormai i cavoli sono facilmente reperibili durante tutto l’anno.
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Cotti, come nella famosissima ribollita toscana o nella cassoeula milanese; crudi, ad esempio in un'insalata con le foglie di verza tagliate fini dopo aver tolto la parte più dura della costa; o anche in preparazioni particolari come i crauti, cavoli fermentati diffusissimi soprattutto in paesi come Austria e Germania, ma molto amati anche nel Nord Italia.
I cavoli, in tutte le loro varianti, sono una presenza tipica sulle tavole italiane per la maggior parte dell’anno, soprattutto dall’autunno in poi, nonostante, come detto, la tradizione voglia che per avere i cavoli migliori sia necessario aspettare la prima gelata. Una volta scelti (le foglie non devono essere appassite e il colore deve essere uniforme) e comprati, in frigorifero i cavoli crudi resistono, a seconda della varietà, della chiusura delle foglie e della compattezza, da due a cinque giorni. Per pulirli, si scartano le foglie più esterne ai cavoli come il nero, il cappuccio e la verza, si elimina il torsolo, la parte più dura delle coste, le foglie vengono lavate accuratamente e poi si possono tagliare o lasciare intere; il cavolo cappuccio può anche non essere sfogliato ma direttamente tagliato in più parti. Come anticipato, il problema tipico legato ai cavoli e alla loro cottura è l'odore, che può essere neutralizzato in svariati modi, ad esempio aggiungendo limone o aceto nell’acqua in cui si decide di bollirli, o privilegiando metodi di cottura più veloci. I cavoli possono anche essere conservati sott’olio o sott’aceto, dopo una breve cottura.
Dei vari tipi di cavoli, tutti più o meno adatti a fare da ingredienti di zuppe e minestroni, il cavolo nero è indiscusso protagonista della ribollita toscana, insieme a pane e fagioli; il cavolo cappuccio, che è il meno invernale tra i suoi simili, è quello che si fa fermentare per ottenere i crauti; il cavolo rosso è simile al cappuccio e viene consumato soprattutto cotto in zuppe e minestre. Il cavolo rapa non è imparentato in alcun modo con le rape: rapa è il nome che viene dato alla parte inferiore del fusto, molto grande, e può essere consumato sia cotto sia crudo; crudo in insalata può essere mangiato anche il cavolo verza, che però da cotto è protagonista di ricette notissime, dalla cassoeula milanese ai pizzoccheri valtellinesi, ed è molto diffuso anche nella cucina internazionale, da quella del Nord Europa a quella di area mediterranea, dalla Germania alla Grecia. Il cavolo marino è presente soprattutto nelle ricette liguri, e quello cinese è ovviamente un classico della cucina asiatica e trova spazio ad esempio anche nei noti involtini primavera; i cavoletti di Bruxelles, infine, sono in realtà non foglie ma germogli, sono tipici del Nord Europa, e contengono più vitamina E delle altre varietà.
Proprietà salutari
Cavolo cappuccio in umido alla Siciliana
Ecco la ricetta per preparare il Cavolo cappuccio in umido alla Siciliana, un contorno estivo molto facile che piacerà a tutti.
Ingredienti:
- 1 kg di cavolo cappuccio
- 5 cucchiai di olio evo
- 2 spicchi di aglio
- 1/2 bicchiere di vino bianco da tavola
- 1 bicchiere di acqua
- 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
- Sale fino
Mondate il cavolo cappuccio, togliete le foglie esterne ed affettatelo finemente.
Versate l'olio in una padella capiente, scaldatelo e versate l'aglio. Una volta che l'aglio sarà dorato, toglietelo con l'aiuto di una forchetta.
Versate il cavolo cappuccio affettato, e mescolando spesso fate appassire per 10 - 15 minuti.
Aggiungete il vino bianco e proseguite la cottura a fuoco vivo per altri 10 minuti, fino a quando il vino sarà evaporato.
Sciogliete i due cucchiai di concentrato di pomodoro nel bicchiere di acqua, quindi versatelo nel cavolo cappuccio.
Salate con due pizzichi di sale, coprite col coperchio e proseguite la cottura a fuoco basso per altri 30 - 40 minuti mescolando di tanto in tanto e controllando che non attacchi.
Poco prima della fine della cottura assaggiate ed eventualmente aggiustate di sale.
Servite e...buon appetito!
Insalata di cavolo cappuccio, mele e pistacchi

Il cavolo cappuccio crudo, al contrario di ciò che si possa immaginare è molto delicato e davvero buono e digeribile. Il cavolo cappuccio è considerato l’ortaggio più nutriente e salutare del mondo. Indispensabile nella nostra alimentazione perchè ricco di ferro, calcio, omega 3 e 6, antiossidanti, antinfiammatorio e disintossicante. Nella mia dispensa non manca davvero mai anche perchè io lo trovo buonissimo e molto versatile.
Per fare questa insalata ho utilizzato il CAVOLO CAPPUCCIO, una MELA, PISTACCHI e SCORZETTA D’ARANCIA. Condita con un goccio di aceto balsamico, mi ha dato davvero moltissima soddisfazione. Croccante e saporita! Bisogna davvero provarla e non ci vuole proprio niente a farla, solo dieci minuti.
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