Fiori di tarassaco in pastella
Uno dei primi fiori a fare capolino nei prati della pianura padana, il tarassaco (Taraxacum officinalis) come tutte le piante comuni ha tantissimi nomi: dente di leone, soffione, girasole o in piemontese pisacàn, da non confondere con il funghetto omonimo.
Questa pianta per la sua rusticità e ampia presenza è stata utilizzata come metro per valutare l'inquinamento atmosferico in uno studio condotto dall'Università di Pisa.
Inoltre fa la prima gioia delle api ma anche di chi, come noi, ami il semplice piacere della cucina povera, cucina fatta di ingredienti comuni, talvolta selvatici, da consumarsi in maniera frugale, frutto della secolare tradizione dell'arrangiarsi, che sta tornando in voga per necessità con questa "grandissima grisi" (parola di Quèlo). Tanto da trasformare un libro nato come narrazione storica in un best seller; "Ricette della fame" di Eleni Nicolaidou, ha avuto questo destino, tramandando, al di là delle intenzioni editoriali, un insieme di saperi fatto di ricette ma anche di consigli semplici su come combattere la fame. I trucchi adottati dalla popolazione greca durante l'occupazione tedesca degli anni Quaranta vanno dal "sostituire la carne con la melanzana" a "recupera le briciole dalla tovaglia ad un contenitore", quindi nulla di trascendentale ma sicuramente lontano dall'odierno spreco noncurante.
Le prime foglie del tarassaco possono essere consumate in insalata, come ben sa chi passa le prime domeniche primaverili nei campi a "far cicoria", mentre una volta iniziata la fioritura, le foglie virano verso l'amaro diventando piuttosto coriacee e immangiabili, ma subito subentrano i bei fiori gialli sulla nostra tavola da pranzo.
E preferibile raccogliere i fiori in un luogo "sicuro" ovvero alla lontana da cani, che amano mingerci sopra, e da possibili contaminazioni chimiche, si tratta comunque di fiori molto comuni, non sarà certo un grattacapo trovarne di adatti.
Abbiamo tagliato i fiori gialli all'altezza della parte che dovrebbe chiamarsi ricettacolo, ovvero alla fine dello stelo, e li abbiamo conservati freschi e compatti immergendoli in poca acqua fresca ma non fredda.
INGREDIENTI E PREPARAZIONE
Fiori di Tarassaco
Acqua, Farina e Sale q.b.
Pulire se necessario il fiore con acqua corrente molto molto leggera, preparare la pastella leggera e semplice, amalgamando farina e acqua in rapporto 1:2 (noi abbiamo provato farina di grano e di riso, ma quest'ultima tende a coprire troppo il sapore del fiore), raggiungendo la consistenza collosa tipica della pastella. In essa immergere i fiori, ricoprendoli senza appesantirli eccessivamente nè danneggiarli. Mettere in una padella antiaderente pochi millimetri d'olio, preferibilmente di semi. Quando l'olio sara' caldo prendere un fiore alla volta con un cucchiaio e metterlo in padella. Procedere alla doratura dei fiori da entrambi i lati. Estrarre dalla padella con schiumarola facendo scolare l'olio in eccesso e riporre i fiori in un piatto senza ammassarli. Gustare caldi
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