mercoledì 10 maggio 2017




Come cucinare le rosole o rosolaccio

Come cucinare le rosole o rosolaccio

Come cucinare le rosole o rosolaccio

Il papavero selvatico, comunemente definito con il nome di rosolaccio, viene utilizzato in tutto la sua interezza, dalla pianta ai petali, che presentano un caratteristico colore rosso. Questi ultimi vengono fatti essiccare in recipienti ermetici ed impiegati per la realizzazione di decotti calmanti e sedativi. Le proprietà contenute nel papavero selvatico lo rendono adatto per contrastare l’insonna, l’asma e la tosse. Secondo recenti studio, inoltre, rappresenterebbero un vero e proprio toccasana anche per mal di denti e d’orecchio. Per quel che riguarda i semi, che non contengono i medesimi principi attivi dei petali, essi sono principalmente utilizzati per la produzione di dolci e prodotti di panetteria.
Infine i germogli (le rosole) sono spesso utilizzati per farcire insalate oppure come condimento o come ingrediente principale di minestre o frittate. Le rosole, le giovani piante del papavero, sono rinvenibili in abbondanza nelle zone in cui non sono stati impiegati diserbanti.
Esistono anche le rosole di tarassaco, ma queste si differenziano da quelle di papavero per la forma meno appuntita.
Le rosole del papavero sono estremamente dolci al palato e sono dunque perfette per una lunga serie di ricette che a breve andremo ad illustrare.

Vediamo dunque come cucinare le rosole o il rosolaccio.

A prescindere da quale ricetta deciderete di seguire è essenziale eliminare il torsolo che collega i vari gambi dei germogli. E’ inoltre importante lavarle. Il lavaggio delle rosole è estremamente semplice.
Una volta compiute queste operazioni preliminari sarà necessario scottare le rosole all’interno di un tegame con dell’acqua. Le rosole dovranno essere girate ad intervalli regolari, in modo tale da farle cuocere in maniera uniforme. Una volta scottate, terminare la cottura dei germogli in una padella con dell’olio e della cipolle. Aggiungere del sale secondo i proprio gusti.
Le rosole possono anche essere impiegate per la realizzazione di ottimi risotti. In questo caso sarà opportuno preparare il risotto di base ed a mezza cottura aggiungere le nostre rosole già lavate e sminuzzate a dovere. E’ possibile poi condire con formaggio grattugiato o burro, a seconda dei gusti.
Se ti stai chiedendo come cucinare le rosole o il rosolaccio anche in ricette meno tradizionali, come risotti, frittate o minestre ecco di seguito una simpatica e gustosa ricetta che impiega le rosole nella realizzazione di un prodotto tipico della tradizione culinaria romagnola. Sto parlando del famosissimo cassone riminese, estremamente simile alla classica piadina romagnola per ingredienti e preparazione. Il cassone viene riempito degli ingredienti con cui s’intende farcirlo, da crudo. Esso viene il più delle volte farcito con erbe di campo e, soprattutto in primavera, il cassone con rosole è un vero è proprio must. Le rosole, in questo caso, non devono essere assolutamente cotte ma vanno lasciate macerare per diverse ore con del sale e, dopo la macerazione, vengono condite con dell’olio.
Se desiderate conoscere i segreti su come cucinare le rosole o rosolaccio per la realizzazione di strepitosi primi piatti, di seguito descriveremo la ricetta delle penne rigate al sugo di rosole. Le quantità descritte sono adatte per cinque persone. Avrete dunque bisogno di mezzo chilo di penne rigate, circa cento grammi di rosole, cinquanta grammi di burro, una manciata di pinoli e del formaggio grattugiato. Dopo aver lavato le rosole, fatele bollire in un pentolone con circa un litro d’acqua per venti minuti. Dopo quest’operazione, lasciatele raffreddare e successivamente tritatele con molta cura. Fatto questo inserite le rosole all’interno di un mixer per circa tre minuti alla velocità massima ed aggiungete olio, pepe e formaggio. Avrete così preparato una deliziosa crema di rosole che andrete ad adagiare in un tegame, aggiungendo i pinoli. Lasciate riposare la crema e nel frattempo cuocete la pasta che andrete poi a versare nella crema stessa. Servito il primo piatto con abbondante formaggio grattugiato.
Altro segreto culinario su come cucinare le rosole o rosolaccio riguarda la preparazione del pane alle rosole, una particolare ricetta che da vita ad un prodotto dal sapore particolare e sorprendentemente morbido. Ecco l’occorrente necessario per realizzare circa otto panini:
– mezzo chilo di farina tipo 0
– rosole cotte
– olio e sale
– lievito di birra.
Per prima cosa adoperatevi per scaldare 50 ml di latte in un tegame aggiungendovi il lievito di birra fresco. Utilizzando circa 80 di farina ed aggiungendovi latte e lievito, create un panetto che lascerete lievitare per almeno mezz’ora. In questo frangente il composto dovrebbe quasi raddoppiare. Nel frattempo cuocete le rosole in acqua calda e salata per circa venti minuti. Dopo scolatele e fatele raffreddare per bene. Prendete la restante farina e posizionate sulla spianatoia per formare la classica fontana. Aggiungeteci 200 ml d’acqua e sistemate l’impasto lievitato in precedenza al centro della fontana. Impastate per bene il tutto in maniera molto energica fino ad ottenere un composto elastico al quale andrete ad aggiungere le rosole tritate finemente. Continuate a lavorare il composto fino a che le rosole non siano completamente amalgamate. Fate riposare l’impasto al coperto per circa dieci minuti. A questo punto potete decidere di dare al vostro pane la forma che più desiderate. Potrete decidere di creare del pane con una forma allungata o potrete dar vita a dei fragranti panini. A prescindere dalla forma, prima di cuocere l’impasto, questo dovrà lievitare ulteriormente per circa mezz’ora. Riponete l’impasto in una teglia oliata, ricoprendolo con un panno e lasciatelo riposare nel forno spento. Trascorsi trenta minuti, preriscaldate il forno a 220 gradi e lasciate cuocere il pane per mezz’ora.

mercoledì 26 aprile 2017

Risotto alle ortiche: la ricetta per prepararlo in casa


risotto alle ortiche
Ortiche, ecco come utilizzarle per preparare un ottimo risotto. L'ortica è una pianta ricca di oligoelementi e di proprietà rimineralizzanti, considerata particolarmente utile in caso di anemia e di carenza di ferro. L'ortica si utilizza in cucina sia fresca che secca.
In primavera il tempo balsamico per la raccolta dell'ortica è rappresentato dal mese di aprile. È infatti preferibile raccogliere, soprattutto dal punto di vista erboristico, le cime fresche di ortica prima della fioritura della pianta. Per preparare il risotto alle ortiche potrete utilizzare sia ortica fresca che ortica essiccata.
L'ortica essiccata si trova facilmente in erboristeria, mentre potrete raccogliere l'ortica fresca in luoghi il più possibile lontani da strade trafficate e dall'inquinamento, indossando dei guanti. L'ortica perde le proprietà irritanti con la cottura.
Vi spieghiamo come preparare il risotto alle ortiche.

Ingredienti (per due persone)

180 gr di riso per risotti
10 gr di ortiche essiccate oppure
1 bel mazzo di cime di ortiche fresche
1 scalogno o 1 pezzetto di porro
1 litro di brodo di verdure
1 cucchiaino di rosmarino tritato
1 cucchiaino di origano tritato
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe

Preparazione

Ecco come preparare il risotto alle ortiche. Con gli ingredienti indicati ne otterrete 2 porzioni. Dovrete innanzitutto avere a disposizione 1 litro di brodo di verdure preferibilmente fatto da voi secondo le vostre abitudini e portarlo ad ebollizione.
Nel frattempo scaldate in pentola o in padella due cucchiai di olio extravergine. Tritate uno scalogno oppure un pezzetto di porro (circa 30 grammi) e lasciate rosolare brevemente in padella.
Quindi versate il riso e tostatelo leggermente come nella normale preparazione del risotto. Abbassate la fiamma e mescolate con un cucchiaio di legno. Versate due mestoli di brodo di verdure e continuate a mescolare. Se volete, potete unire alla preparazione del risotto anche un pochino di vino bianco.
Aggiungete a poco a poco il brodo durante la cottura del risotto e unite anche le ortiche, il rosmarino e l'origano tritati. Anche nel caso delle erbe aromatiche potrete decidere di sceglierle fresche oppure essiccate, a seconda di ciò che avete a disposizione.
Portate il risotto a cottura in circa 20 minuti continuando a mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Regolate di sale e di pepe. Condite con un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva (o con altri condimenti piacere, secondo le vostre abitudini) e lasciate riposare il risotto con il coperchio per un paio di minuti prima di servire.

Ecco pronto un piatto leggero e saporito che mette in risalto il gusto caratteristico delle ortiche.
Buon appetito!
Marta Albè

mercoledì 19 aprile 2017

PASTA AL PESTO DI PIANTAGGINE

ricetta di Francesca

Oggi tocca a me pubblicare una ricetta e voglio cominciare con una scoperta recente, la Piantaggine.
Come molti di voi già sapranno, sono appassionata di piante spontanee. E' una passione recente poichè fino a un paio di anni fa conoscevo e raccoglievo solo la valerianella e il tarassco.
Poi ho fatto vari corsi, mi sono documemtata, ho la fortuna di avere un'amica che ne conosce tantissime e spesso facciamo delle uscite insieme e con il tempo alle prime due erbe se ne sono aggiunte altre e poi altre ancora che ormai raccolgo e consumo abitualmente.
Oggi voglio parlarvi della Piantaggine, una piantina comunissima che trovate praticamente dappertutto.


Esiste sia con le foglie più sottili (Plantago Lanceolata, foto sopra) sia con le foglie un po' più larghe (Plantago media, foto sotto).


Il loro sapore, le loro proprietà e il loro uso in cucina è identico.
Le riconoscete per le nervature parallele, la consistenza della foglia piuttosto carnosa e dal sapore deciso di fungo.


E' difficile confondere la piantaggine con altre piante ma, mi raccomando, se non siete sicuri di quello che fate, non raccogliete le piante selvatiche!!!
Fate controllare sempre il vostro raccolto a qualcuno che le conosce davvero bene prima di consumarle.

Le proprietà della piantaggine sono molteplici. Da sempre utilizzata come cicatrizzante, ha però anche notevoli proprietà depurative, diuretiche e disinfettanti. Inoltre è un eccellente espettorante e antiinfiammatorio delle mucose.

Ma ecco la ricetta.
Come sempre dovrete perdonarmi perchè io cucino a naso... Non ho mai pesi e misure precise ma vado a occhio!!!
Comunque farò del mio meglio.

Ingredienti per quattro persone:

Due belle manciate di foglie di piantaggine (precisissima!!!) Usate le foglie più interne e tenere.
Mezza tazza di mandorle (o anche di noci)
sale
Olio EVO
Parmigiano reggiano
320 gr di pasta integrale

Tritate le mandorle e tagliete le foglie di piantaggine con un coltello affilato prima di metterle nel mixer (la prossima volta proverò con il mortaio!!!).


Aggiungete olio q.b. e sale e frullate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea.
Aggiungete per ultimo il parmigiano. Sconsiglio il pecorino perchè avendo la piantaggine un sapore piuttosto delicato temo che il formaggio poi prenda il sopravvento!!!


Con questo pesto condite la pasta integrale cotta in abbondante acqua salata.
Io ho usato due formati che avevo in dispensa, ma voglio provare anche con le taglietelle all'uovo fatte in casa!!!
Spolverate con parmigiano e servite ben caldo.
Mmmm....una delizia!!!

A presto e buon appetito
Francesca

martedì 11 aprile 2017


Linguine al pesto di Erba Cipollina



Ingredienti:
erba cipollina
una manciata di pinoli, mandorle, noci
alghe Kombu di Bretagna in polvere (io ho quelle de La Finestra nel Cielo)
lievito alimentare in scaglie
olio evo
sale
Procedimento:
Lavare l’ erba cipollina e metterla nel mixer, aggiungerci l’ olio, i pinoli, le mandorle, le noci, un pò di alghe in polvere, ancora olio, il lievito, il sale e ancora dell’ olio se serve.
Frullare bene il tutto finche non si ottiene una salsa cremosa. Assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale.
Il pesto è pronto, non dovete far altro che cuocere le linguine e quando sono quasi pronte aggiungere dell’ acqua di cottura alla salsa per ottenere una maggiore cremosità.

martedì 28 marzo 2017

Pesto di aglio orsino


Ultimamente sono molto incuriosita dalle erbe spontanee; vi ho già parlato del luppolo selvatico che mi diverto a raccogliere e cucinare. Lo scorso weekend sono scesa a Verona, e ho avuto modo di gustare un pesto davvero speciale preparato con le foglie di aglio orsino.
È stata mamma Anna a farmelo assaggiare: ha trovato le foglie al mercatino del biologico che c’è ogni sabato mattina al nostro paese. Cresce in primavera e si raccoglie solo nei mesi di marzo e aprile, quando le foglie sono tenere e i fiori non sono ancora sbocciati. Ha un gusto molto particolare, veramente delizioso, perché molto meno forte rispetto a quello dell’aglio tradizionale. Le foglie sono di un verde vivo con una forma piuttosto allungata e sono perfette per preparare un pesto con cui condire la pasta. In alternativa lo si può utilizzare anche per insaporire una zuppa o del pesce bollito, oppure semplicemente spalmato sopra del pane caldo.
La ricetta è semplicissima: basta aggiungere dei pinoli e dell’olio d’oliva, tritare il tutto e il gioco è fatto.
Ecco qui la ricetta se volete provare anche voi.
Ingredienti per 2 vasetti di pesto:
140 gr di foglie di aglio orsino lavate ed asciugate
40 gr di pinoli
140 gr di olio d’oliva
Sale q.b.
Procedimento:
Nel boccale del frullatore (se volete che il pesto resti di un bel verde vivo mettete il boccale in freezer per una mezz’ora prima di usarlo) metto le foglie di aglio, i pinoli, il sale, l’olio e frullo tutto per bene. Trasferisco nei vasetti di vetro e conservo in frigorifero per massimo una settimana.

mercoledì 22 febbraio 2017


Rosti di patate |
I Ingredienti » 700 g di patate » 1 cucchiaio di olio evo » 3 foglioline di basilico fresco » erbe aromatiche » sale Un secondo o un contorno così buono e facile da fare che diventerà una delle vostre ricette preferite! Una tortina salata di patate, croccante, saporita, facilissima da fare e leggera, si tratta del Rosti, una ricetta svizzera ed una vera e propria rivelazione! Completamente vegan e gluten free senza altri ingredienti all’interno se non spezie e sale quindi è perfetto davvero per tutti… e poi… a chi non piacciono le patate?!? Girovagando un po’ tra le ricette e le versioni proposte dal Web abbiamo scoperto che ci sono due scuole di pensiero, ovvero chi afferma il vero Rosti vada fatto con le patate cotte e fatte riposare una notte e chi invece (come abbiamo fatto noi) lo fa con le patate crude. Noi vi assicuriamo che il sapore con il metodo “più veloce” e forse meno tradizionale è ugualmente spettacolare, ma ora vogliamo provare anche quello classico! Oltre che le patate e i semplici aromi potete ingustosire il Rosti come preferite, aggiungendo gli ingredienti che più vi piacciono per renderlo sempre unico e diverso. Per prepararlo vi basteranno davvero pochi minuti!
Procedimento: 1) Lavate le patate e sbucciatele, quindi con una grattugia o un tritatutto riducetele in piccoli pezzettini o striscioline, l’amido che perderanno servirà a far legare il Rosti in cottura quindi non risciacquate le patate! 2) In una ciotola aggiungete alle patate l’olio, il sale, le erbe aromatiche e il basilico tritato. 3) Scaldate una padella antiaderente con un filo d’olio e versateci dentro un po’ di patate livellandole in uno strato sottile. Coprite e fate cuocere a fuoco medio-basso circa 5 minuti, quindi girate e fate rosolare anche dall’altra parte. Verso la fine della cottura potete alzare il fuoco per rendere il Rosti croccante.

domenica 22 gennaio 2017

Polenta vegana di miglio e zucca con funghi

Prendete il miglio e dategli nuova vita: questo cereale umile e buonissimo torna a popolare le nostre tavole con nuove forme e gusti
Bocconcini di miglio e zucca con porcini
I bocconcini di polenta di miglio e zucca sono un piatto saporito, ottimo come primo unico perché ricco di proprietà e nutrienti. Ecco la ricetta.
Ingredienti per 6 persone
500 g di miglio
1,5 l di acqua
250 g di zucca
50 g di funghi porcini secchi
2 cucchiai di farina tipo 0
farina di farro integrale q.b.
sale q.b.
olio extravergine di oliva
Per decorare
1 cipollotto
1 foglia di verza
Strumenti: mixer ad immersione
Primi step
Ammorbidite i funghi porcini secchi in acqua tiepida, poi tagliate la zucca grossolanamente e cuocetela insieme al miglio in acqua salata (1,5 l) sino al completo assorbimento di quest’ultima.
Al termine frullate il miglio e la zucca cotti e stendete il tutto in una teglia cercando di livellare bene la superficie. Fate raffreddare e successivamente con un coppapasta tagliate delle forme e delle dimensioni che preferite.
Friggiamo velocemente
In una ciotola mettete della farina di farro integrale e passate ogni quadretto di polenta di miglio in modo da coprirlo interamente di farina. In una pentola antiaderente scaldate dell’olio extravergine di oliva e quanto sarà ben caldo fateci rosolare la polenta impanata sino a fargli prendere un bel colore da ambo i lati.
Cipollotti e funghi
In un’altra padella antiaderente, fate saltare i cipollotti tagliati a listarelle in modo che rimangano belli croccanti. Metteteli da parte e sempre nella stessa padella scaldate ancora un filo di olio e aggiungete i funghi porcini strizzati dell’acqua. Cuoceteli per qualche minuto e bagnate con del brodo vegetale (o acqua) caldo per evitare che si attacchino al fondo della padella.
Prepariamo il roux
Mescolate la farina tipo 0 con la stessa quantità di olio extravergine di oliva in un pentolino a fiamma media. Aiutandovi con una frusta continuate a mescolare per circa 4 minuti massimo. Più prende colore più la salsa avrà sapore. A questo punto aggiungete del brodo per raggiungere la densità desiderata e uniteci i funghi porcini cotti precedentemente. Frullate il tutto sino ad ottenere una crema omogenea.
Ora potete servire su una base di salsa ai funghi porcini dei quadretti di polenta di miglio e decorare con le listarelle di cipollotto e verza cruda.

sabato 14 gennaio 2017

   
                       
Crema di zucca piccante e cavolo nero  


         
Autore: Roberto di Mauro
                   
Ingredienti:
    Zucca delicata         300    g
    Semi di sesamo         10     g
    Peperoncino secco     10     g
    Olio extra vergine    150    g
    Cipolla dorata        50    g
    Cavolo nero        200     g
           Aglio             1 spicchio
    maizena         10     g
    Patate             100    g
    Acqua tiepida         200 ml
   
Privare la zucca della buccia e dei semi,tagliarla a tocchetti e metterla in una casseruola .
Tritare la cipolla e il peperoncino, pelare la patata ed aggiungere il tutto alla zucca con l'acqua coprire e cuocere a fuoco basso fino a che la zucca risulterà morbida.
Privarla dell'acqua in eccesso e frullarla fino ad ottenere un composto denso.
Tagliere il cavolo nero a tocchetti grossolani e farlo stufare in una casseruola con uno spicchio di aglio e del peperoncino,coprire e lasciare cuocere per 15 minuti, alla fine passare il tutto al mixer ad immersione, ed aggiungere se il composto risulterà molto morbido della maizena sciolta precedentemente in poca acqua ghiacciata rimettere sul fuoco per 2 minuti far raffreddare e con l'aiuto di due cucchiai creare delle piccole polpettine.
Adagiare ora la crema di zucca calda in una fondina , aggiungervi le polpettine di cavolo nero e spolverare con i semi di sesamo tostati ed un filo d'olio extra vergine
L’ insalata di topinambur è un contorno leggero e sfizioso, ideale anche come antipasto. Il topinambur è un tubero che sempre più spesso ultimamente troviamo nei nostri mercati e supermercati, ma che in realtà era ben conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche: ricco di sali minerali e preziosa fonte di inulina, è utile in particolare per il benessere dell’intestino, poiché ne abbassa l’assorbimento di zuccheri e di colesterolo e ne riequilibra la flora batterica. Quando acquisto il topinambur generalmente lo preparo trifolato. Ma, a differenza della patata, il topinambur si può consumare anche crudo e per me è stata una piacevole scoperta; il suo sapore a metà tra il carciofo e la patata lo rende adatto sia per accompagnare piatti di carne che di pesce. Io oggi ve lo presento in una ricetta completamente vegana: l’ insalata di topinambur, infatti, è composta da carote e topinambur tagliati a julienne e noci tritate; per condire questa insalata di topinambur ho usato una salsa a base di veganese, una maionese vegana senza uova che potete preparare in casa in 2 minuti. Se non siete vegani, potete condire l’ insalata di topinambur con della classica maionese.