mercoledì 20 giugno 2018




LA PIANTA DEL MESE
La Rucola
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Rucola: presente!
Una delle prime ad essere seminate o trapiantate nel nostro grande orto, ed una delle ultime ad essere a disposizione...molto produttiva e generosa ha anche ottime proprietà nutrizionali. E' una pianta molto adattabile e cresce bene anche in terreni poveri e aridi, anzi più il terreno è arido e più forte e piccante risulta il sapore delle foglie .

Alcune informazioni e curiosità
La rucola, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae, parente quindi di cavoli, rafano, senape e ravanelli. La pianta era già coltivata e apprezzata nell’antichità in tutta l’area del Mediterraneo: i romani ne utilizzavano entusiasticamente le foglie e i semi e la ritenevano dotata di poteri afrodisiaci.

La rucola selvatica è una pianta perenne, ha un sapore più forte, le foglie sono allungate e frastagliate mentre i fiori sono di un colore giallo intenso.

La rucola coltivata è una pianta annuale, ha un sapore meno intenso e presenta fiori di colore bianco e foglie più larghe e arrotondate in cima.

La rucola è ricca di elementi essenziali per il corretto funzionamento di vari processi cellulari e importanti per la protezione dell’organismo da varie aggressioni. Calcio, Magnesio e Potassio sono i minerali più presenti, mentre le vitamine più abbonanti sono la vitamina C e la vitamina K insieme ai folati. La rucola ha, inoltre, un ottimo contenuto di antiossidanti


PESTO DI RUCOLA
1 mazzetto di rucola
20 gr di pinoli o di mandorle spellate e tostate
sale alle erbe
olio evo
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie (facoltativo)
Nel mixer tritare i pinoli o le mandorle, aggiungere la rucola ben asciutta, il sale, il lievito alimentare e un paio di cucchiai di olio fino ad ottenere una crema.
Spalmare su crostini o usarlo per condire cereali o pasta!

BULGUR RUCOLA E POMODORINI
300 gr di bulgur
1 bel mazzo di rucola
250 gr di pomodorini
4-5 cucchiai di olive
olio evo
sale integrale alle erbe
Pesare il bulgur in una tazza e metterlo in una pentola versando il doppio del volume di acqua.
Portare ad ebollizione, aggiungere una presa di sale alle erbe e spegnere il gas lasciando il coperchio, facendo riposare e gonfiare per venti minuti.
In una padella scaldare un paio di cucchiai di olio, mettere la rucola lavata e tagliata grossolanamente, insaporire con sale alle erbe, far cuocere per 5-6 minuti fino a quando la rucola appassisce, quindi aggiungere le olive e i pomodori tagliati a tocchetti.
Rosolare il tutto, versare il bulgur cotto, mescolare e servire.
Agriturismo I Boschi del Castagno
Via I. Bosch, 1, 32020 Limana BL - Tel. 0437 970114
www.bebboschidelcastagno.it
Cibo, dalla Terra all’Anima
www.ciboterraeanima.it
Facebook e Instagram: ciboterraeanima                                                                                            

giovedì 17 maggio 2018


LA PIANTA DEL MESE
Lattuga
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LE RICETTE



Le regine dell'orto
Riccia, cappuccina, canasta, foglia di quercia..lattughe! Sono le prime ad essere seminate o trapiantate nella serra delle primizie e le ultime ad essere consumate in autunno, perché non mancano mai in nessun orto!
Le chiamiamo genericamente “insalate” ma molte sono le proprietà e i modi per cucinarle anche diversamente...
Alcune informazioni e curiosità
Qualunque siano le varietà, due sono le principali caratteristiche nutrizionali che le accomunano.
-Essendo costituita da circa il 95% di acqua ha una grande capacità di reidratare il corpo umano;
-Dalla base della lattuga appena raccolta si libera un lattice che ha modeste proprietà sedative. È quindi un alimento particolarmente adatto ad essere consumato nei pasti serali  E' possibile prepararsi un decotto facendo bollire per 5 minuti mezzo ceppo di lattuga in ¼ di litro di acqua. Inoltre la lattuga è:
ALLEATA DELL’APPARATO DIGERENTE per il suo ottimo contenuto di fibra che rende la lattuga particolarmente digeribile.  Svolge una “azione prebiotica” perché, come alleato del sistema digerente, riduce la produzione di gas intestinale
ALLEATA DI TUTTO IL CORPO per il suo buon contenuto di sali minerali (ferro, calcio, fosforo, rame, sodio e potassio) e vitamine A e vitamina C
 ALLEATA DEL SISTEMA CIRCOLATORIO essendo provvista di una particolare molecola, la glucochina, che rende quest’alimento particolarmente adatto ai soggetti diabetici poiché ha un effetto ipoglicemizzante (abbassa il livello di glucosio nel sangue).
ALLEATA DELLA FORMA FISICA con sole 15 kcal ogni 100g.

LATTUGA SAPORITA
1 cespo di lattuga - 1 spicchio di aglio -  olio evo - olive nere - sale alle erbe -
peperoncino
Lavare la lattuga e tagliarla a strisce. In un tegame scaldare un paio di cucchiai di olio evo, mettere lo spicchio d'aglio e versare la lattuga. Cuocere a fuoco vivace regolando di sale per una decina di minuti aggiungendo eventualmente qualche cucchiaio di acqua e infine il peperoncino in polvere e le olive. Mescolare e servire come accompagnamento saporito ad un secondo piatto o come ripieno stuzzicoso di piadine home made!

La lattuga saporita è ottima anche come ripieno di una torta salata:
TORTA SALATA CON LATTUGA E BORRAGINE
Impasto: 125 gr di farina di farro integrale - 125 gr di farina semintegrale tipo 2 -
40 ml di olio - 110 ml di acqua - 1/2 cucchiaino di sale integrale alle erbe
la punta di un cucchiaino di bicarbonato
Per la pasta amalgamare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un bell'impasto elastico.
Preparare la lattuga saporita come sopra, sbollentare alcuni ciuffi di borragine tagliati a striscioline e aggiungerli alla lattuga.
Stendere finemente l'impasto in uno stampo da crostata, versare le verdure livellandole bene e infornare a 180 gradi per circa 30 minuti.

LATTUGA E SEMI E UVETTE
1 cespo di lattuga - 1 manciata di mandorle - 1 manciata di uvette - 1 manciata di semi misti (girasole, zucca, sesamo, lino) - olio evo - acidulato di umeboshi o aceto di mele
Lavare la lattuga e asciugarla, metterla in una ciotola decorando con la rimanente parte degli ingredienti e condire con olio evo e un goccio di acidulato di umeboshi.
Agriturismo I Boschi del Castagno
Via I. Bosch, 1, 32020 Limana BL - Tel. 0437 970114
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mercoledì 10 maggio 2017




Come cucinare le rosole o rosolaccio

Come cucinare le rosole o rosolaccio

Come cucinare le rosole o rosolaccio

Il papavero selvatico, comunemente definito con il nome di rosolaccio, viene utilizzato in tutto la sua interezza, dalla pianta ai petali, che presentano un caratteristico colore rosso. Questi ultimi vengono fatti essiccare in recipienti ermetici ed impiegati per la realizzazione di decotti calmanti e sedativi. Le proprietà contenute nel papavero selvatico lo rendono adatto per contrastare l’insonna, l’asma e la tosse. Secondo recenti studio, inoltre, rappresenterebbero un vero e proprio toccasana anche per mal di denti e d’orecchio. Per quel che riguarda i semi, che non contengono i medesimi principi attivi dei petali, essi sono principalmente utilizzati per la produzione di dolci e prodotti di panetteria.
Infine i germogli (le rosole) sono spesso utilizzati per farcire insalate oppure come condimento o come ingrediente principale di minestre o frittate. Le rosole, le giovani piante del papavero, sono rinvenibili in abbondanza nelle zone in cui non sono stati impiegati diserbanti.
Esistono anche le rosole di tarassaco, ma queste si differenziano da quelle di papavero per la forma meno appuntita.
Le rosole del papavero sono estremamente dolci al palato e sono dunque perfette per una lunga serie di ricette che a breve andremo ad illustrare.

Vediamo dunque come cucinare le rosole o il rosolaccio.

A prescindere da quale ricetta deciderete di seguire è essenziale eliminare il torsolo che collega i vari gambi dei germogli. E’ inoltre importante lavarle. Il lavaggio delle rosole è estremamente semplice.
Una volta compiute queste operazioni preliminari sarà necessario scottare le rosole all’interno di un tegame con dell’acqua. Le rosole dovranno essere girate ad intervalli regolari, in modo tale da farle cuocere in maniera uniforme. Una volta scottate, terminare la cottura dei germogli in una padella con dell’olio e della cipolle. Aggiungere del sale secondo i proprio gusti.
Le rosole possono anche essere impiegate per la realizzazione di ottimi risotti. In questo caso sarà opportuno preparare il risotto di base ed a mezza cottura aggiungere le nostre rosole già lavate e sminuzzate a dovere. E’ possibile poi condire con formaggio grattugiato o burro, a seconda dei gusti.
Se ti stai chiedendo come cucinare le rosole o il rosolaccio anche in ricette meno tradizionali, come risotti, frittate o minestre ecco di seguito una simpatica e gustosa ricetta che impiega le rosole nella realizzazione di un prodotto tipico della tradizione culinaria romagnola. Sto parlando del famosissimo cassone riminese, estremamente simile alla classica piadina romagnola per ingredienti e preparazione. Il cassone viene riempito degli ingredienti con cui s’intende farcirlo, da crudo. Esso viene il più delle volte farcito con erbe di campo e, soprattutto in primavera, il cassone con rosole è un vero è proprio must. Le rosole, in questo caso, non devono essere assolutamente cotte ma vanno lasciate macerare per diverse ore con del sale e, dopo la macerazione, vengono condite con dell’olio.
Se desiderate conoscere i segreti su come cucinare le rosole o rosolaccio per la realizzazione di strepitosi primi piatti, di seguito descriveremo la ricetta delle penne rigate al sugo di rosole. Le quantità descritte sono adatte per cinque persone. Avrete dunque bisogno di mezzo chilo di penne rigate, circa cento grammi di rosole, cinquanta grammi di burro, una manciata di pinoli e del formaggio grattugiato. Dopo aver lavato le rosole, fatele bollire in un pentolone con circa un litro d’acqua per venti minuti. Dopo quest’operazione, lasciatele raffreddare e successivamente tritatele con molta cura. Fatto questo inserite le rosole all’interno di un mixer per circa tre minuti alla velocità massima ed aggiungete olio, pepe e formaggio. Avrete così preparato una deliziosa crema di rosole che andrete ad adagiare in un tegame, aggiungendo i pinoli. Lasciate riposare la crema e nel frattempo cuocete la pasta che andrete poi a versare nella crema stessa. Servito il primo piatto con abbondante formaggio grattugiato.
Altro segreto culinario su come cucinare le rosole o rosolaccio riguarda la preparazione del pane alle rosole, una particolare ricetta che da vita ad un prodotto dal sapore particolare e sorprendentemente morbido. Ecco l’occorrente necessario per realizzare circa otto panini:
– mezzo chilo di farina tipo 0
– rosole cotte
– olio e sale
– lievito di birra.
Per prima cosa adoperatevi per scaldare 50 ml di latte in un tegame aggiungendovi il lievito di birra fresco. Utilizzando circa 80 di farina ed aggiungendovi latte e lievito, create un panetto che lascerete lievitare per almeno mezz’ora. In questo frangente il composto dovrebbe quasi raddoppiare. Nel frattempo cuocete le rosole in acqua calda e salata per circa venti minuti. Dopo scolatele e fatele raffreddare per bene. Prendete la restante farina e posizionate sulla spianatoia per formare la classica fontana. Aggiungeteci 200 ml d’acqua e sistemate l’impasto lievitato in precedenza al centro della fontana. Impastate per bene il tutto in maniera molto energica fino ad ottenere un composto elastico al quale andrete ad aggiungere le rosole tritate finemente. Continuate a lavorare il composto fino a che le rosole non siano completamente amalgamate. Fate riposare l’impasto al coperto per circa dieci minuti. A questo punto potete decidere di dare al vostro pane la forma che più desiderate. Potrete decidere di creare del pane con una forma allungata o potrete dar vita a dei fragranti panini. A prescindere dalla forma, prima di cuocere l’impasto, questo dovrà lievitare ulteriormente per circa mezz’ora. Riponete l’impasto in una teglia oliata, ricoprendolo con un panno e lasciatelo riposare nel forno spento. Trascorsi trenta minuti, preriscaldate il forno a 220 gradi e lasciate cuocere il pane per mezz’ora.

mercoledì 26 aprile 2017

Risotto alle ortiche: la ricetta per prepararlo in casa


risotto alle ortiche
Ortiche, ecco come utilizzarle per preparare un ottimo risotto. L'ortica è una pianta ricca di oligoelementi e di proprietà rimineralizzanti, considerata particolarmente utile in caso di anemia e di carenza di ferro. L'ortica si utilizza in cucina sia fresca che secca.
In primavera il tempo balsamico per la raccolta dell'ortica è rappresentato dal mese di aprile. È infatti preferibile raccogliere, soprattutto dal punto di vista erboristico, le cime fresche di ortica prima della fioritura della pianta. Per preparare il risotto alle ortiche potrete utilizzare sia ortica fresca che ortica essiccata.
L'ortica essiccata si trova facilmente in erboristeria, mentre potrete raccogliere l'ortica fresca in luoghi il più possibile lontani da strade trafficate e dall'inquinamento, indossando dei guanti. L'ortica perde le proprietà irritanti con la cottura.
Vi spieghiamo come preparare il risotto alle ortiche.

Ingredienti (per due persone)

180 gr di riso per risotti
10 gr di ortiche essiccate oppure
1 bel mazzo di cime di ortiche fresche
1 scalogno o 1 pezzetto di porro
1 litro di brodo di verdure
1 cucchiaino di rosmarino tritato
1 cucchiaino di origano tritato
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe

Preparazione

Ecco come preparare il risotto alle ortiche. Con gli ingredienti indicati ne otterrete 2 porzioni. Dovrete innanzitutto avere a disposizione 1 litro di brodo di verdure preferibilmente fatto da voi secondo le vostre abitudini e portarlo ad ebollizione.
Nel frattempo scaldate in pentola o in padella due cucchiai di olio extravergine. Tritate uno scalogno oppure un pezzetto di porro (circa 30 grammi) e lasciate rosolare brevemente in padella.
Quindi versate il riso e tostatelo leggermente come nella normale preparazione del risotto. Abbassate la fiamma e mescolate con un cucchiaio di legno. Versate due mestoli di brodo di verdure e continuate a mescolare. Se volete, potete unire alla preparazione del risotto anche un pochino di vino bianco.
Aggiungete a poco a poco il brodo durante la cottura del risotto e unite anche le ortiche, il rosmarino e l'origano tritati. Anche nel caso delle erbe aromatiche potrete decidere di sceglierle fresche oppure essiccate, a seconda di ciò che avete a disposizione.
Portate il risotto a cottura in circa 20 minuti continuando a mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Regolate di sale e di pepe. Condite con un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva (o con altri condimenti piacere, secondo le vostre abitudini) e lasciate riposare il risotto con il coperchio per un paio di minuti prima di servire.

Ecco pronto un piatto leggero e saporito che mette in risalto il gusto caratteristico delle ortiche.
Buon appetito!
Marta Albè

mercoledì 19 aprile 2017

PASTA AL PESTO DI PIANTAGGINE

ricetta di Francesca

Oggi tocca a me pubblicare una ricetta e voglio cominciare con una scoperta recente, la Piantaggine.
Come molti di voi già sapranno, sono appassionata di piante spontanee. E' una passione recente poichè fino a un paio di anni fa conoscevo e raccoglievo solo la valerianella e il tarassco.
Poi ho fatto vari corsi, mi sono documemtata, ho la fortuna di avere un'amica che ne conosce tantissime e spesso facciamo delle uscite insieme e con il tempo alle prime due erbe se ne sono aggiunte altre e poi altre ancora che ormai raccolgo e consumo abitualmente.
Oggi voglio parlarvi della Piantaggine, una piantina comunissima che trovate praticamente dappertutto.


Esiste sia con le foglie più sottili (Plantago Lanceolata, foto sopra) sia con le foglie un po' più larghe (Plantago media, foto sotto).


Il loro sapore, le loro proprietà e il loro uso in cucina è identico.
Le riconoscete per le nervature parallele, la consistenza della foglia piuttosto carnosa e dal sapore deciso di fungo.


E' difficile confondere la piantaggine con altre piante ma, mi raccomando, se non siete sicuri di quello che fate, non raccogliete le piante selvatiche!!!
Fate controllare sempre il vostro raccolto a qualcuno che le conosce davvero bene prima di consumarle.

Le proprietà della piantaggine sono molteplici. Da sempre utilizzata come cicatrizzante, ha però anche notevoli proprietà depurative, diuretiche e disinfettanti. Inoltre è un eccellente espettorante e antiinfiammatorio delle mucose.

Ma ecco la ricetta.
Come sempre dovrete perdonarmi perchè io cucino a naso... Non ho mai pesi e misure precise ma vado a occhio!!!
Comunque farò del mio meglio.

Ingredienti per quattro persone:

Due belle manciate di foglie di piantaggine (precisissima!!!) Usate le foglie più interne e tenere.
Mezza tazza di mandorle (o anche di noci)
sale
Olio EVO
Parmigiano reggiano
320 gr di pasta integrale

Tritate le mandorle e tagliete le foglie di piantaggine con un coltello affilato prima di metterle nel mixer (la prossima volta proverò con il mortaio!!!).


Aggiungete olio q.b. e sale e frullate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea.
Aggiungete per ultimo il parmigiano. Sconsiglio il pecorino perchè avendo la piantaggine un sapore piuttosto delicato temo che il formaggio poi prenda il sopravvento!!!


Con questo pesto condite la pasta integrale cotta in abbondante acqua salata.
Io ho usato due formati che avevo in dispensa, ma voglio provare anche con le taglietelle all'uovo fatte in casa!!!
Spolverate con parmigiano e servite ben caldo.
Mmmm....una delizia!!!

A presto e buon appetito
Francesca

martedì 11 aprile 2017


Linguine al pesto di Erba Cipollina



Ingredienti:
erba cipollina
una manciata di pinoli, mandorle, noci
alghe Kombu di Bretagna in polvere (io ho quelle de La Finestra nel Cielo)
lievito alimentare in scaglie
olio evo
sale
Procedimento:
Lavare l’ erba cipollina e metterla nel mixer, aggiungerci l’ olio, i pinoli, le mandorle, le noci, un pò di alghe in polvere, ancora olio, il lievito, il sale e ancora dell’ olio se serve.
Frullare bene il tutto finche non si ottiene una salsa cremosa. Assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale.
Il pesto è pronto, non dovete far altro che cuocere le linguine e quando sono quasi pronte aggiungere dell’ acqua di cottura alla salsa per ottenere una maggiore cremosità.

martedì 28 marzo 2017

Pesto di aglio orsino


Ultimamente sono molto incuriosita dalle erbe spontanee; vi ho già parlato del luppolo selvatico che mi diverto a raccogliere e cucinare. Lo scorso weekend sono scesa a Verona, e ho avuto modo di gustare un pesto davvero speciale preparato con le foglie di aglio orsino.
È stata mamma Anna a farmelo assaggiare: ha trovato le foglie al mercatino del biologico che c’è ogni sabato mattina al nostro paese. Cresce in primavera e si raccoglie solo nei mesi di marzo e aprile, quando le foglie sono tenere e i fiori non sono ancora sbocciati. Ha un gusto molto particolare, veramente delizioso, perché molto meno forte rispetto a quello dell’aglio tradizionale. Le foglie sono di un verde vivo con una forma piuttosto allungata e sono perfette per preparare un pesto con cui condire la pasta. In alternativa lo si può utilizzare anche per insaporire una zuppa o del pesce bollito, oppure semplicemente spalmato sopra del pane caldo.
La ricetta è semplicissima: basta aggiungere dei pinoli e dell’olio d’oliva, tritare il tutto e il gioco è fatto.
Ecco qui la ricetta se volete provare anche voi.
Ingredienti per 2 vasetti di pesto:
140 gr di foglie di aglio orsino lavate ed asciugate
40 gr di pinoli
140 gr di olio d’oliva
Sale q.b.
Procedimento:
Nel boccale del frullatore (se volete che il pesto resti di un bel verde vivo mettete il boccale in freezer per una mezz’ora prima di usarlo) metto le foglie di aglio, i pinoli, il sale, l’olio e frullo tutto per bene. Trasferisco nei vasetti di vetro e conservo in frigorifero per massimo una settimana.