mercoledì 30 novembre 2016

Il cavolo cinese

               
                           
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Il cavolo cinese (Brassica pekinensis) conosciuto da noi Occidentali e chiamato cavolo di Pechino, è costituito da foglie carnose e ampie, di colore verde chiaro, il suo interno, invece, è quasi bianco e le sue coste, molto spesse, sono di colore bianco-argento. Il cavolo cinese ricorda vagamente la forma della lattuga romana, il suo sapore dolce e la sua forma allungata lo differenziano dal cavolo comune.Il cavolo cinese, è considerato un incrocio, tra il Pak choi (varietà che si presenta con le foglie verde scuro e stelo bianco) e la rapa.Il cavolo cinese, probabilmente originario della Cina e dell’Est dell’Asia, conta più di una trentina di varietà, poche di queste sono però conosciute in Occidente.In Cina il cavolo cinese è consumato da migliaia di anni, mentre in Europa è noto da meno tempo, all’incirca dall’inizio del XVIII secolo.
Il cavolo cinese è ricco di vitamina C e A, sali minerali, acido folico e potassio mentre, essendo ricco d’acqua, ha un contenuto calorico molto basso.
Il cavolo cinese viene seminato entro i primi giorni del mese di giugno, le semine successive possono essere fatte fino al mese di agosto e la sua raccolta avviene dopo circa tre mesi.
Il cavolo cinese, oltre alla varietà da noi conosciuta (chiamata Cavolo di Pechino o Pé-tsai) costituita da foglie verde chiaro e stelo bianco-argenteo, vanta altre varietà, in particolare:
– il Pak-choi o Bok choy, anch’esso originario della Cina, assomiglia al sedano e al cardo, si presenta con steli bianchi, succosi, croccanti e dal sapore dolce, mentre le foglie hanno colore verde intenso e sapore delicato;
– il Gai lon, chiamato anche tsai shim o broccolo cinese (che poi di fatto è realmente un broccolo), del quale si consumano le foglie e i sottili steli fiorali, è considerato, tra i cavoli, quello dal sapore più delicato.
Il cavolo cinese deve avere steli compatti, sodi, freschi e non devono presentare macchie ai bordi delle foglie. Nel caso le foglie si presentino opache e umide vorrà dire che il cavolo cinese è fresco.
Il cavolo cinese va conservato in frigorifero, nell’apposito cassetto per le verdure, in questo modo si manterrà circa due settimane. In ogni caso, potendo, si consiglia di mangiarlo appena acquistato, specialmente se verrà consumato crudo, in quanto più saporito e croccante.
Il cavolo cinese si consuma sia crudo sia cotto, infatti è ottimo sia in insalata, sia nelle minestre e negli stracotti, ai quali dona un ottimo profumo. Il cavolo cinese è molto usato nella cucina cinese per la preparazione di svariati piatti, dagli antipasti alla pasta.
Il cavolo cinese può anche essere consumato marinato, oppure in salamoia con l’aggiunta di aglio, chili, cipolle e altre spezie.
                                       

Risotto con cavolo cinese

                   
                           

Ingredienti per 2 persone:
160 g riso
1 cavolo cinese
olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
sale e pepe qb
Preparazione:
Preparate il brodo vegetale.
Pulite e lavate il cavolo cinese e ricavatene le foglie, che taglierete a listarelle sottili. Riscaldate un po’ di olio in una padella e versatevi le foglie di cavolo, fate insaporire poi versate poca acqua, salate e pepate e lasciate stufare a tegame coperto.
Versate 2 cucchiai di olio in una pentola e fate riscaldare, unite il riso e lasciatelo tostare, poi bagnate col vino bianco. Quando questo sarà evaporato coprite con il brodo e fate cuocere, mescolando ogni tanto, secondo il tempo indicato sulla confezione (di solito 15 minuti). A metà cottura unite il cavolo stufato, eventualmente altro brodo, regolate di sale e pepe e portate a cottura.
Togliete dal fuoco, condite con un po’ di olio, mescolate e coprite per un paio di minuti.
Servite.

mercoledì 23 novembre 2016

Ricette di stagione: salsa di zucca, funghi e nocciole

  • di Verdiana Amorosi
                                   
salsa
Vi è avanzata della zucca e di rimangiarla il giorno successivo proprio non vi va? Ecco un modo sfizioso per riciclarla e preparare una salsa a base di ingredienti di stagione, da usare in tanti modi diversi: per condire la pasta, il pesce o la carne, farcire la pizza o preparare tartine sfiziose per il vostro happy hour.
E’ una salsa versatile, raffinata ed originale, ideale per tutte le occasioni!
Ingredienti:
  • 250 g di zucca
  • 2 gambi di funghi porcini (altrimenti 100 g di galletti o funghi champignon puliti)
  • 100 g di nocciole
  • 70 g di formaggio Parmigiano grattugiato
  • 1 vasetto di yogurt al naturale
  • sale
  • pepe
  • 2 cucchiai di olio
  • mezza cipolla tagliata a cubetti
Preparazione:
Tagliate, pulite e sbucciate la zucca, mettetela nella pentola a pressione insieme alla cipolla tagliata a fette sottili, coprite tutto con acqua, aggiungete una presa di sale grosso e chiudete la pentola con l’apposito coperchio.
Portate a pressione e fate cuocere per 20-25 minuti a fuoco basso.
Mentre attendete che la zucca si cuocia, tagliate i gambi dei funghi a dadini, poi fateli soffriggere per 5-6 minuti in padella con 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio, una presa di sale e un pizzico di pepe.
Fatto questo, frullate le nocciole nel mixer fino ad ottenere una granella fine, versate la polvere ottenuta in un padellino con un cucchiaino di olio e fate tostare a fuoco medio per 3-4 minuti, fino a quando non sentirete un intenso profumo di nocciole.
A questo punto scolate bene la zucca e la cipolla, frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea, aggiungete la polvere di nocciole tostate, i funghi, 1 vasetto di yogurt al naturale e il Parmigiano grattugiato, mescolate per omogeneizzare e servite!
Tiepida è buonissima, ma potete usarla anche fredda!




Chips di zucca

Ecco un'alternativa salutare alle patatine fritte. Vi serviranno: 1 zucca piccola, 3 cucchiai d'olio extravergine e un pizzico di sale marino integrale. Tagliate la zucca a listarelle sottili, dello spessore di circa 3 millimetri. Versatele in una ciotola e conditele con sale e olio. Cuocete le chips di zucca in una teglia rivestita di carta da forno a 180°C per circa 40 minuti, o fino a quando non risulteranno croccanti.

chips zucca ricette zucca

giovedì 17 novembre 2016

PUNTARELLE ALLA ROMANA VEG

Le puntarelle alla romana sono una tipica ricetta che, come dice la parola stessa, appartiene alla tradizione gastronomica romana e che si avvale delle puntarelle di catalogna, una varietà di cicoria tipica del periodo invernale che va da novembre a febbraio. Perché puntarelle? Perché la ricetta prevede l’uso dei germogli della cicoria catalogna, detta anche cicoria asparago o cicoria spigata.E come al solito, passo davanti al banco della verdura, vedo delle palle viola e bianche e non resisto.

Come si cucinano le puntarelle? Le puntarelle si possono mangiare cotte o anche sotto forma di insalata. Quello che vi propongo oggi è una versione vegan dell’insalata di puntarelle romane in cui, al contrario della ricetta originale, farò a meno delle acciughe. Il risultato sarà un’insalata fresca, leggera, dal gusto deciso e veloce da preparare, che non mancherà di farvi apprezzare la freschezza e croccantezza della cicoria catalogna.

La cicoria catalogna: curiosità

Anche se ormai reperibile in varie zone d’Italia, la cicoria catalogna è per tradizione originaria della regione Lazio, in particolar modo delle zone di Formia, Fondi e Gaeta. Il suo nome originale, difatti, è cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta e il suo uso in cucina è attestato sin dai tempi degli Antichi Romani.
Anche Galeno, famoso medico dell’Antica Grecia, ne vantava le sue proprietà benefiche, in quanto diuretica e depurativa, nonché ricca di calcio, potassio, fosforo, vitamina A e C.
La cicoria asparago, quindi, è particolarmente indicata per chi voglia seguire una dieta depurativa o perdere peso. Inoltre, mangiata cruda, mantiene tutte le sue proprietà, aiutando a ridurre l’assorbimento degli zuccheri.
Esistono anche altre varietà di cicoria di tradizione locale, come ad esempio la Cicoria puntarelle Molfettese e la cicoria Galatina (Puglia) e la Cicoria catalogna di Chioggia (Veneto).

Puntarelle alla romana senza acciughe: la ricetta

Ecco gli ingredienti della ricetta veg style delle puntarelle alla romana e la foto-ricetta. Se, invece, volete vedermi all’opera, guardate il video sopra!

Ingredienti

  • 400 gr Puntarelle (germogli di cicoria catalogna)
  • 1 spicchio Aglio
  • Q.b. Succo di limone
  • Q.b. Capperi sotto sale
  • Q.b. Sale
  • Q.b. Olio EVO

3 Passaggi

Mondare e tagliare le puntarelle
Mondate, lavate e tagliate a fettine sottili le puntarelle.

Lasciare a bagno
Mettete le puntarelle a bagno in acqua ghiacciata, o acqua e ghiaccio, per 10 min. Questo passaggio eliminerà una parte del sapore amarognolo che le caratterizza.


Condire
Nel frattempo schiacciate uno spicchio d’aglio e mettetelo assieme ai capperi tritati, al succo di limone, l’olio e il sale nella terrina nella quale condirete le puntarelle.
Mescolate il tutto in modo che il condimento si insaporisca per bene.
Quindi scolate e asciugate per bene le puntarelle e conditele mescolandole per bene al condimento precedentemente preparato.

               
                   
       


mercoledì 2 novembre 2016

Vellutata di rape dal colletto viola con polpette di quinoa

               
               
               
E come al solito, passo davanti al banco della verdura, vedo delle palle viola e bianche e non resisto.
 solo che poi mi sono domandato per giorni su come avremmo consumato queste rape.
Per esser precisi “Rape di Milano dal colletto viola”.
E pansere che di questa radice, sopratutto al nord, i nostri nonni ne facevano una scorpacciata, magari in zuppa con riso, essendo un ortaggio molto resistente e coltivabile anche a temeprature rigide.
In ogni caso alla fine le rape sono diventate un cremosa vellutata a cui ho aggiunto delle polpettine di quinoa cotte al forno.
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per la vellutata
  • 4 Rape
  • 1 Patata
  • Olio EVO
  • Sale
  • Pepe
  • Cipolla
  • Aglio
  • Brodo vegetale
  1. in una pentola abbastanza capiente fate appassire un pò di cipolla e uno spicchio di aglio in camicia (che poco dopo toglierete) in due cucchiai di olio extravergine di oliva
  2. dopo aver pelato le rape e le patate, affettatele finimente e disponetele nella pentola.
  3. insaporire a fuoco medio e coprite le verdure con del brodo vegetale fate, bollire per circa 30′
Mentre le verdure cuociono preparate le polpette di quinoa:
  • 100g di quinoa
  • 1 uovo
  • Pangrattato
  • Sale
  • Pepe
FORNO A 180°
  1. sciacquate per 10/15 min il quinoa
  2. in acqua che bolle e leggermente salata cuocete il quinoa per 15/20 min
  3. scolare e fare raffreddare
  4. in una ciotola mettete il quinoa, l’uovo e un cucchiaio di pan grattato.
  5. lavorate, aggiungendo un cucchiaio alla volta di pangrattato fino a quando l’impasto sarà modellabile.
  6. formate delle piccole polpette
  7. aggiungete un filo di olio ed infornate su una placca con carta da forno.
Impiattate aggiungendo due mestoli di vellutata e disponedno al centro tre polpette di quinoa.
Riflessione:
La rapa non è un ortaggio molto saporito, può essere piccante a volte ma mai eccessivamente.
E’ per questo che si dice testa di rapa?!